TERRITORIO

TERRITORIO

UN MONDO MERAVIGLIOSO INTORNO A NOI

Dal mare alle colline e ancora più su fino ai parchi nazionali sui monti!
Esperienze diverse ma tutte ugualmente emozionanti, che non basteranno i giorni di vacanza che hai previsto per viverle tutte.
Credi a noi: ti innamorerai al primo sguardo!

L’Abruzzo vanta alcuni dei prodotti tipici più buoni e prestigiosi in Italia: ottimi biscotti, marmellate gustose, liquori profumati, ricette antiche proposte nelle più svariate forme.

La Regione più verde d’Europa custodisce una grandiosa e straordinaria ricchezza enogastronomica ed  il Ristorante dell’Hotel Giada vi invita a conoscere alcuni tra i più noti e succulenti piatti della tradizione.

Mortadella di Campotosto: preparata dai tagli magri del maiale con una piccola aggiunta di pancetta. All’interno dell’impasto viene poi inserito il tipico lardello, che dopo la stagionatura rimane piacevolmente croccante.

Patata turchesa: dalla buccia viola che non va tolta in quanto parte più ricca di sostanze antiossidanti e dalla pasta bianca candida. Ha la particolarità di poter essere coltivata anche a notevoli altitudini.

Ferratelle: la trama che dà il nome alle ferratelle è quella del cancello, ma il biscotto può presentarsi in diversi modi, a seconda delle piastre usate per cuocerlo. Ha sempre rivestito un ruolo importante nelle celebrazioni, religiose e non, e infatti lu ferre – ovvero la piastra – faceva spesso parte della dote delle spose.

Scrucchiata: marmellata d’uva che si ricava esclusivamente dalle uve di varietà Montepulciano d’Abruzzo. Il nome si deve all’operazione di “schiacciatura” delle vinacce. Viene utilizzata nella preparazione di molti dolci (es. le sfogliatelle).

Pecorino di Farindola: ottenuto rigorosamente dal latte crudo, ha aroma persistenze, retrogusto erboso e poca piccantezza. Viene impiegato in molte ricette tradizionali.

Genziana: radice utilizzata nella preparazione dell’omonimo liquore.

Zafferano della Piana di Navelli: DOP della provincia aquilana si presta a molte ricette; citato anche nel film d’animazione “Ratatouille” (2007), in cui lo stesso viene definito “eccellente”;

Liquirizia di Atri: usata già nel Medioevo dai monaci che ne ricavavano un estratto. Radice dalle numerose proprietà antinfiammatorie.

Canestrato di Castel del Monte: Storicamente parlando, la cultura della transumanza è sempre stata importante per l’Abruzzo. A Castel del Monte si produce un formaggio di lunga tradizione casearia: le forme di latte di pecora vengono stagionate – per un periodo da due mesi a un anno –  e unte con olio d’oliva.

Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio: piccola varietà di lenticchia, tanto permeabile da non aver bisogno di ammollamento prima della cottura. Si adatta bene ai climi difficili e ai terreni aridi, viene coltivata qui da prima dell’anno Mille.

Secondo un’indagine condotta nel 2016 dall’Huffington Post USA sulle 12 migliori destinazioni al mondo in cui vivere o ritirarsi dopo la pensione, l’Abruzzo si colloca al 5° posto. La ragione della scelta del giornale statunitense risiede in particolare nella natura in cui la nostra Regione è immersa. Difatti in Abruzzo sono presenti ben tre Parchi Nazionali (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; Parco Nazionale della Majella); del Parco Regionale Sirente-Velino; di oltre trenta Riserve Naturali… un primato che, nell’insieme, copre oltre un terzo del territorio regionale. Non a caso l’Abruzzo è definita “Regione Verde d’Europa”.

All’interno delle numerose aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica ma anche sulle dolci e fertili colline dell’entroterra e lungo i centotrenta chilometri di costa, è custodito oltre il 75% delle specie vegetali e animali del continente europeo. Un patrimonio naturalistico che merita di essere scoperta!

In Abruzzo sono presenti ovunque tracce di epoche passate, un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti di arte e cultura: semplici costruzioni romaniche, eremi e abbazie silenziose, fortezze, castelli di epoca rinascimentale e barocca. Non mancano inoltre interessanti reperti di epoca romana, di singolare pregio architettonico.

Dalla costa ai monti, il territorio si presenta ricco di arte e monumenti: alcuni noti, altre vere e proprie meraviglie che aspettano solo di essere scoperte! Un enorme patrimonio che rende la nostra Regione un vero e proprio Museo all’aperto! Chiese medievali nel mezzo di altipiani solitari, eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e castelli sono la testimonianza visibile di molti secoli di storia, grazie all’ottima conservazione delle caratteristiche originali.

Molti sono i musei sparsi sul territorio, che custodiscono le testimonianze di opere medievali, archeologia, strumenti contadini ma anche opere di arte moderna: i più importanti musei si trovano a Chieti (Museo Archeologico Nazionale, dov’è conservato il Guerriero di Capestrano), Pescara (Casa Natale di Gabriele D’Annunzio; Museo Civico “Basilio Cascella”; Museo delle Genti d’Abruzzo), Picciano (Museo delle Tradizioni e Arti Contadine) e Sulmona (Museo Civico).

Fortemente sentite sono anche le tradizioni folcloristiche, soprattutto nell’entroterra vengono ancora oggi praticati arti e mestieri tradizionali che danno vita a oggetti (vere e proprie opere d’arte) che possono essere acquistati a prezzi molto ragionevoli. Ad esempio la ceramica di Castelli oppure la pelle di qualità lavorata con maestria da esperti artigiani di Pescara… Da non perdere le tantissime e tradizionali feste religiose o festival che vengono celebrati, in ogni angolo d’Abruzzo, nel corso di tutto l’anno. Ogni città e villaggio ha la propria festa patronale e a noi non resta far altro che partecipare alle bellissime celebrazioni! Tra queste, ricordiamo la festa (religiosa e un pò pagana) dei serpari di Cocullo, a Maggio. Durante la processione in onore di San Domenico, patrono dei morsi di serpente, i pellegrini fanno sfilare rettili vivi insieme alla statua del Santo. Durante tutto l’anno ci sono feste organizzate in tutto l’Abruzzo e il fantastico scenario naturale rende perfetto ogni evento.

Anticamente chiamata Silva, per la presenza di una rigogliosa vegetazione, o Castel Belfiore o Castrum Silvi (in epoca medievale), Silvi sorge alle pendici delle colline di Città Sant’Angelo ed Atri.

Si caratterizza per la presenza di un’area marittima, Silvi Marina, appunto, i cui natali si devono, nell’Ottocento, a pescatori che si trasferirono in prossimità della costa. Il centro storico si trova invece nella zona “alta”, di origine medievale, dalla quale è possibile ammirare uno splendido panorama.

Tutto il territorio risulta essere stato abitato da tempi davvero antichi. A seguito delle invasioni barbariche, le comunità dovettero spostarsi dagli insediamenti costieri per dirigersi verso le alture. Fu in questo periodo che nacque, appunto, Silvi Alta, che si sviluppa attorno al Castello. Feudo benedettino della Diocesi di San Giovanni in Venere di Lanciano, partecipò a numerose guerre di conquista e consolidamento.

Interessanti da visitare, la Chiesa di San Salvatore, risalente al 110 DC: edificio ad una navata che conserva al suo interno due acquasantiere risalenti al Medioevo e alcuni affreschi della metà del Duecento. Poco distante c’è la Chiesa di San Rocco, risalente al Cinquecento ma rimaneggiata nel corso dell’Ottocento.

Una menzione merita inoltre la Torre di Cerrano, sorta nel corso del Cinquecento come fortezza di avvistamento a difesa delle invasioni dei pirati Turchi. La sua posizione segna il confine con Silvi Marina. Proprio sotto la torre sorge il porto di Adria, di epoca non databile ma molto antica, che rappresentava un luogo di passaggio di importanza strategica.

Da non perdere le bellissime spiagge sabbiose dai bassi fondali di Silvi Marina e l’area Marina protetta di Torre del Cerrano.

Il Parco Nazionale della Majella, cuore verde d’Abruzzo, diventa Geoparco mondiale dell’Unesco e prende il nome di “Majella Geopark”. Il titolo gli è stato conferito grazie all’elevata geodiversità del territorio.

Il Parco della Majella ha infatti speciali caratteristiche che uniscono geologia, biodiversità, storica presenza dell’uomo e una cultura sviluppata nel tempo e ospita ben 95 geositi, di cui almeno 22 di valore internazionale.

Il Parco della Majella è uno dei polmoni verdi italiani più suggestivi. Con un territorio montuoso, ma morbido, quest’area verde alterna valli, cascate e grotte alla presenza umana, che si ritrova in borghi, cittadine ed eremi che regalano scorci e panorami mozzafiato. Come l’eremo di Santo Spirito, un articolato complesso di edifici addossati a una parete rocciosa o l’eremo di Bartolomeo Legio nel Vallone di Santo Spirito, costruito direttamente nella roccia.

All’interno del Parco della Majella ci sono anche tanti borghi. Piccoli gioielli da scoprire, come Caramanico Terme, considerato anche uno dei Borghi più belli d’Italia. Noto per le terme, è il luogo ideale dove rilassarsi e rigenerarsi.

Tra i centri culturali più importanti e ricchi di storia, c’è anche Sulmona dove gli edifici nobiliari si fanno spazio tra antiche mura e porte, oltre alle opere pubbliche, come l’acquedotto medievale.

Istituito nel 1991, il parco si estende per una superficie di quasi 63mila ettari. Dal punto di vista geologico, la Majella è il massiccio di origine calcarea più singolare dell’Appennino, con la sua forma tondeggiante modellata dai ghiacciai. Un vero spettacolo della natura, insomma, habitat naturale perfetto di diverse specie, anche protette, tra cui i lupi, gli orsi, i cervi e i camosci.

È considerato uno dei tre meravigliosi parchi nazionali abruzzesi, compreso tra le province dell’Aquila, Chieti e Pescara. Caratterizzato per l’elevata montuosità del territorio, per la natura e per la morfologia, è straordinariamente ricco di testimonianze naturali, ma anche storiche e architettoniche. Tutti da scoprire grazie ai numerosi percorsi e cammini.

Il Parco della Majella è stato anche riconosciuto come uno dei più bei posti d’Italia dove ammirare il tramonto: qui, lo spettacolo del Sole che cala dietro al massiccio montuoso è motivo d’orgoglio per tutti gli abruzzesi. Insomma, è uno dei luoghi di certo da scoprire e da riscoprire per chi cerca mete insolite, ricche di storia, di cultura e di forti emozioni.

Fonte: www.siviaggia.it

Dove si trova: Atri (TE) è immersa nell’incanto delle prime colline teramane affacciate sull’Adriatico, nel territorio compreso tra i fiumi Vomano e Piomba. Facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A14 utilizzando l’uscita Atri/Pineto, è caratterizzata dalla presenza di maestosi calanchi, protetti da una Riserva naturale istituita nel 1995.

Perchè visitarla: monumenti e palazzi storici, chiese, opere d’arte e suggestivi paesaggi naturali fanno di questo centro della provincia teramana un autentico museo a cielo aperto, una delle più belle città d’arte d’Abruzzo. In un suo reportage, il giornalista e scrittore Giorgio Manganelli così la descrive: «Città di montana contemplazione, giacché guarda sia la Majella che il Gran Sasso d’Italia, è risolutamente una città più che antica, arcaica». La vicinanza alla costa ne fanno un ottimo punto di partenza per raggiungere le spiagge di Roseto degli AbruzziSilvi oppure Pineto dove, sommersi nei fondali marini antistanti la Torre del Cerrano, sono visibili i resti dell’antico porto della città romana di Hadria.

Cosa vedere:

  • Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV, sorge in parte su un’antica cisterna romana trasformata in cripta. Di notevole fattura i suoi tre portali tra i quali una “Porta Santa” opera di Rainaldo d’Atri (1305), nonché il suo campanile con formelle maiolicate. L’interno si presenta a tre navate con archi a sesto acuto. Tra le pitture, sulle pareti e sui pilastri attorno all’altare è possibile ammirare il ciclo di affreschi di Andrea De Litio, autentico capolavoro del Rinascimento abruzzese;
  • Museo Capitolare, annesso alla Cattedrale, è uno dei più antichi musei diocesani in Italia. Conserva un ricchissimo campionario di preziose reliquie come maioliche dipinte, croci e pastorali d’avorio e d’argento, codici miniati, statue e centinaia di frammenti e mosaici delle costruzioni più antiche. Splendidi anche il chiostro a due ordini di colonne e con pozzo centrale;
  • Chiesa di Sant’Agostino, presenta un bellissimo portale opera di maestri napoletani ed un campanile simile a quello della vicina Cattedrale. All’interno, un interessante affresco di Andrea Delitio in controfacciata;
  • Teatro Comunale, opera dell’architetto Francesco Consorti, fu inaugurato nel 1881. E’ chiamato anche “la bomboniera” per le sue dimensioni (300 posti), l’invidiabile acustica e gli arredi di pregio. All’esterno ricalca il Teatro della Scala di Milano, mentre l’interno, con i suoi tre ordini di palchi e loggione, sembra rifarsi al S. Carlo di Napoli. Al suo interno si trova anche il Museo archivio Di Jorio, dedicato all’insigne musicista locale;
  • Palazzo Ducale degli Acquaviva, dal 1917 sede del comune, è stato edificato a fine Trecento sui resti di un complesso termale romano. Fu dimora della famiglia ducale fino al 1760. La facciata in blocchi di travertino squadrato introduce in un cortile rinascimentale circondato da un loggiato con iscrizioni e resti romani;
  • Riserva naturale dei Calanchi, comprende un’area di circa 400 ettari. Istituita nel 1995, dal 1999 è Oasi del WWF; si sviluppa dai 100 metri del fondovalle del torrente Piomba fino ai quasi 500 metri del Colle della Giustizia. Oltre che da uno splendido paesaggio lunare offerto dalle maestose architetture naturali originate da una forma di erosione dinamica, è caratterizzata dalla presenza di una fauna ricca e diversificata e da una notevole componente floristica;
  • Torre del Cerrano, sita nel territorio della vicina Pineto, rappresenta uno degli avamposti difensivi edificati dagli spagnoli nel XVI secolo lunga tutta la costa abruzzese. Ristrutturata negli anni novanta del Novecento, attualmente è sede dell’Area Marina Protetta del Cerrano. Sulla spiaggia antistante, l’area dunale è riservata alla tutela dell’uccello fratino e della flora mediterranea come il giglio di mare e il verbasco del Gargano;
  • Museo civico Etnografico
  • Museo didattico di strumenti musicali

Cosa mangiare: tra i prodotti che caratterizzano l’offerta culinaria cittadina, è possibile assaporare il famoso formaggio pecorino ottenuto da latte intero crudo con caglio d’agnello oppure lasciarsi tentare da prodotti a base di liquirizia, pianta storicamente diffusa in tutte le terre argillose del Cerrano. Altra tipicità della zona, coinvolta ultimamente in un progetto di recupero dopo anni di oblio, è la gallina nera atriana, razza autoctona caratterizzata dalla produzione di uova bianche, piccole e saporite. Gustoso si presenta anche il Pan Ducale, dolce tipico cittadino la cui ricetta risale al 1300, realizzato con un impasto di uova, farina e mandorle e farcito con cioccolato fondente.

Sito ufficiale Comune di Atri

Portale turistico Comune di Atri

FONTE: www.abruzzoturismo.it